Nello scorso articolo abbiamo cercato di fare un po’ di chiarezza su cosa sono e a cosa servono i famosi NFT (se non l’hai ancora letto, corri! Te lo lasciamo qui), oggi parliamo di come crearli.
Ma il mondo dei Non Fungible Token è ancora tutto da scoprire e noi, come sempre, abbiamo deciso di buttarci a capofitto in questa nuova realtà per saperne di più e spiegarvi in modo semplice come funziona.
Partiamo quindi con il capire come fare, prima di tutto, a creare un nft.
Nonostante il concetto di nft possa sembrare complicato e difficile da capire all’inizio, creare un nft non è affatto difficile. Anzi.
Vogliamo tranquillizzarti già da subito premettendo che non bisogna essere per forza un artista o un hacker informatico per crearne uno: chiunque può farlo.
Dove creare nft: Opensea, Rarible e marketplace
Un’altra precisazione da fare è che esistono così tanti siti diversi per realizzare nft che sarebbe impossibile fare una guida step by step per ognuno di loro, quindi ci limiteremo a descrivere il processo in generale che potrebbe variare leggermente in base alla piattaforma scelta.
In linea di massima, bisogna scegliere prima di tutto un marketplace sul quale creare i propri nft. Attenzione però, perché alcuni network richiedono un pagamento iniziale per creare nft mentre altre piattaforme non richiedono alcun pagamento “anticipato”, come nel caso di OpenSea e Rarible.
Questo perché i due marketplace adottano il sistema chiamato “lazy minting”, che ti permette di creare il tuo nft e metterlo in vendita senza che questo venga scritto sulla blockchain. In questo modo eviti quindi di pagare spese fino a quando qualcuno non sarà interessato ad acquistare la tua opera. In quel caso ti verrà addebitato il costo per trascrivere il tuo nft sulla blockchain (detto “gas”) e attuare la transazione.
Il lazy minting è molto utile perché evita di farti pagare 10, 20, 30 euro per coniare un nft che possibilmente nessuno acquisterà.
Eh sì, perché le possibilità esistono eccome!
Se è vero che gli nft possono essere creati da tutti, è anche vero che, come nell’arte, non tutto è un’opera di valore inestimabile. Altrimenti saremmo tutti artisti.
Insomma, tentar non nuoce ma non bisogna nemmeno crearsi false speranze.
Nft e criptovalute: ETH
Tornando a come creare i nostri nft: che tu decida di utilizzare un marketplace o un altro, avrai bisogno di collegare un conto per poterlo utilizzare e quindi di creare un crypto wallet se non ne possiedi ancora uno.
Anche in questo caso esistono sempre più piattaforme per la compravendita di criptovalute: tra le più famose spicca MetaMask per la sua facilità d’uso, l’alto livello di sicurezza e perché funziona anche offline, permettendoti di controllare il tuo portafoglio elettronico in qualsiasi momento.
La criptovaluta utilizzata per la compravendita degli nft è l’ETH, coniata da Ethereum, (di cui abbiamo parlato in questo articolo) il cui valore però oscilla giornalmente e va tenuto in costante osservazione.
Come creare un nft su OpenSea
Per prima cosa, per creare un nft devi scegliere l’opera da digitalizzare. All’interno di un nft in teoria può essere inserita qualsiasi tipologia di file, tuttavia i marketplace consentono di creare nft principalmente con formati immagine, video o audio. Inoltre ogni piattaforma presenta un limite di dimensioni consentite differente l’uno dall’altro e che solitamente va da 10 MB a 200 MB.
Per spiegare come creare un nft prendiamo come esempio Opensea, che si definisce “il più grande marketplace di NFT”.
Una volta eseguito l’accesso, ti basterà andare nella sezione “il mio profilo”, collegare il tuo portafoglio ETH e seguire le indicazioni che la piattaforma stessa presenta passo dopo passo.
Dopodiché, cliccando su “Create” in alto nel menù, comparirà una schermata sul quale potrai inserire le informazioni necessarie, come ad esempio il nome dell’opera, una breve descrizione facoltativa, il prezzo e così via.
Inoltre puoi scegliere se fissare un prezzo o proporre la tua opera all’asta che verrà comprata dal miglior offerente entro un certo limite di tempo.
Un vantaggio molto interessante per gli artisti è la possibilità di concordare con il cliente di avere una percentuale per ogni volta che l’opera viene trasferita. Se per esempio l’acquirente decide di vendere l’opera, l’artista guadagnerà la percentuale stabilita per ogni passaggio di proprietà, poiché il patto concordato si trasferisce di volta in volta al nuovo cliente che ha deciso di acquistare l’opera digitale.
Come e dove comprare nft
Il mondo degli NFT è in larga espansione, spinto dall’hype che si sta creando attorno ad opere apparentemente semplici che però vengono acquistate da personaggi famosi come Paris Hilton, Justin Bieber, Snoop Dogg (e la lista potrebbe continuare all’infinito).
Ovviamente a tutti piacerebbe vendere la propria opera digitale e trovarsi improvvisamente il portafoglio pieno e per questo la corsa alla fama sta diventando sempre più concorrenziale.
Ma non tutti i profili che troverai su marketplace come Opensea o Rarible saranno ugualmente degni di nota: anche su queste piattaforme, come su instagram, le collezioni e gli autori più “in” e di spicco sono verificati e presentano una spunta blu accanto al proprio nome.
E questo ovviamente determina la notevole differenza di prezzo e valore tra un’opera e un’altra.
Chiaramente, chiunque preferirebbe acquistare un’opera digitale tra le limited edition di artisti famosi piuttosto che una gif da persone sconosciute.
Dopotutto, proprio come nel mondo reale, il valore dell’arte e del collezionismo sta proprio nella rarità e nella fama dell’opera e perché no, a volte anche dell’artista.
Nft: quali sono i diritti
Gli scetticismi nei riguardi del mondo nft sono davvero tanti: oltre alla “paura” della novità e talvolta alla totale incomprensione nei confronti della loro utilità, i non fungible token dimostrano effettivamente dei limiti che li rendono un acquisto rischioso.
Dopotutto, sebbene siano nati già nel 2014, la loro fama è cresciuta notevolmente di recente e non esistono ovviamente leggi o tutele a riguardo.
Uno dei problemi principali, per esempio, è quello riguardante i diritti acquisiti con l’acquisto dei non fungible token.
Quando si compra un nft, si acquista, praticamente, un token che rimanda ad un’opera digitale. Dal punto di vista giuridico quindi diventa difficile definire i diritti che si hanno su quella determinata foto o gif o video che abbiamo acquistato.
Questo perché non stiamo comprando l’opera in sé ma la possibilità di avere dei diritti su di essa.
La blockchain infatti dimostra la prima cessione dell’opera e nient’altro: se l’autore avesse già venduto prima la stessa opera con una minuscola variazione o decidesse in futuro di creare una serie di variazioni sullo stesso tema, generando nuovi hash, potrebbe farlo in modo del tutto legittimo. Tecnologicamente parlando, non c’è nulla che vieta di generare nuovi hash.
Il mercato degli nft quindi si basa più su un contratto di “fiducia” tra chi compra l’opera digitale e l’autore e non su un contratto che ne impedisca la proliferazione.
Emily Ratajkowski e gli nft
Come abbiamo anticipato, la bolla degli nft è ancora giovane per essere regolamentata e al giorno d’oggi è facile immaginare quante violazioni di copyright potrebbero verificarsi.
Così come sarebbe impossibile ottenere alcuna tutela.
Un esempio è il caso della modella Emily Ratajkowski che ha deciso di creare un nft che rimanda ad una propria foto nella quale si trova davanti ad un dipinto.
Il dipinto però è stato realizzato da qualcun altro e la modella ne possiede soltanto la copia. E indovina un po’? Il dipinto riporta a sua volta un post instagram nel quale si trova una foto realizzata dalla modella per la Sports Illustrated.
Insomma, una sorta di inception di opere, foto e diritti senza via d’uscita. Dal punto di vista giuridico infatti, la modella non possiede tutti i diritti della foto, o meglio, delle opere all’interno della foto, che vuole trasformare in token.
Ecco quindi che i limiti ed i punti di debolezza degli nft vengono fuori, dimostrando quanto siano essenziali dei chiarimenti in merito all’oggetto dei token: stiamo acquistando un semplice codice, un’opera digitale, un link o dei diritti? E in quest’ultimo caso, quali diritti sono compresi?
Un bel grattacapo dettato dalla novità e dalla velocità di espansione che hanno avuto gli nft, definiti ormai “il nuovo petrolio di Hollywood” da tutte le testate giornalistiche.
Come abbiamo visto, buttarsi nel mondo degli nft non equivale automaticamente a guadagni immediati e consistenti, quanto piuttosto a veri e propri investimenti senza garanzie di ritorno e successo. Perciò valuta attentamente se e quanto denaro hai la possibilità di investire se vuoi far parte della bolla degli nft e della criptoarte.
Questo articolo non è e non vuole essere un consiglio di investimento, ma una guida a scopo informativo. Affidati sempre a un professionista debitamente autorizzato per una consulenza sugli investimenti.
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