Whatsapp: Svelati i dati raccolti su di noi
Grazie ad un regolamento UE, tra poco ogni utente sarà al corrente di cosa Whatsapp conosce di noi, ma sarà una normativa che riguarderà più aziende di quante pensiamo
Qualche annetto fa, circolava un video su diversi social, in cui persone prese a caso per la strada, venivano condotte in un tendone. Qui dentro, avveniva l’incredibile: senza che loro raccontassero niente di sè stessi, venivano “indovinate” tantissime informazioni su di loro, tra cui moltissimi dati sensibili. Tra l’incredulità generale, veniva scoperto l’arcano: durante la conversazione, tre persone stavano cercando informazioni che Facebook negli anni aveva raccolto.
Oggi, se non possiamo fare a meno che i nostri dati siano schedati, possiamo almeno esserne un po’ più consapevoli e sapere quali sono.
Infatti, una novità molto piacevole sta per approdare nell’app di messaggistica più usata nel mondo e su tutti i servizi a cui Facebook fa capo. Si chiama Download my data e rappresenta per gli utenti, la possibilità di scaricare un report di tutti i dati che WhatsApp è capace di raccogliere su di noi, per tutto il periodo per cui l’abbiamo utilizzato. Un’opzione che è la conseguenza del Regolamento generale sulla protezione dei dati (RGDP), adottato circa 2 anni fa e che ha l’intendo di fortificare la protezione dei dati personali dei cittadini dell’UE.
Questo regolamento entrerà però in vigore solo dal 25 maggio 2018, per ora, il sito WABetaiInfo ha trovato (in versione Beta) una nuova voce nel menu delle impostazioni dell’account che è appunto Download my Data.
In realtà, però, il Regolamento riguarda molte più persone giuridiche di quante si possano immaginare, riguardando non solo il colosso Facebook, bensì moltissime aziende. In particolare, tutte le marche che trattano dati delle persone fisiche.
Da un sito dedicato al gdpr (sviluppato da Sia Partner) ecco le principali conseguenze che questo regolamento comporta:
- La creazione di una nuova figura di controllo, il responsabile della protezione dei dati;
- La definizione del processo di applicazione delle regole della legge ai diritti e alle responsabilità dell’individuo;
- La creazione di un processo di notifica delle violazioni dei dati;
- La tenuta di registro dei trattamenti svolti;
- L’estensione della direttrice degli interessi, con la formalizzazione del diritto all’oblio e alla portabilità.
Le sanzioni in caso di non rispetto del regolamento possono raggiungere i 20 milioni di Euro oppure il 4% del fatturato mondiale dell’impresa.
Insomma, per tutte le imprese che trattano dati anagrafici, dati contenuti negli smartphone, dati sensibili, dati bancari, dati di localizzazione e dati sanitari, sarà meglio stare al passo coi tempi ed informarsi su come prepararsi all’entrata in vigore del Regolamento.
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