La strategia più efficace (e più tosta) per entrare in contatto con i tuoi clienti
Le aziende spesso si chiedono se per il proprio business sia meglio continuare a popolare la propria pagina Facebook o aprire una pagina Instagram e iniziare a condividere contenuti anche lì.
Il punto è che partono dalla domanda sbagliata e a domande sbagliate, si risponde sempre con risposte stupide.
Sapere esattamente il nostro cliente chi è, cosa fa, come ragiona, le sue abitudini e quali sono i suoi bisogni è la base per capire quali sono le app, i siti che naviga, i giornali che sfoglia, le piattaforme di intrattenimento di cui fruisce.
Nessuno acquista dopo aver interagito con un solo touchpoint
Tipi di touchpoint
I touchpoint possono essere:
Punti di contatto online diretti:
- Proprio sito web
- Ricerca organica (SEO)
- Ricerca a pagamento (SEA)
- Display advertising
- E-mail marketing
- Presenza dell’offerta sui social network
Punti di contatto online indiretti:
- Commenti sui social media (Facebook, Twitter ecc.)
- Link in entrata da altri siti
- Copertura editoriale (media online)
- Recensioni e valutazioni dei prodotti (per esempio Amazon)
- Portali di valutazione
- Blog
- Forum
Ormai tutti i brand più importanti cercano sempre di più di integrare i touchpoint analogici a quelli digitali.
Esempi molto semplici possono essere le icone dei social media sui sacchetti del negozio (in modo da far rimanere il cliente, sempre in contatto con noi), o la possibilità di ordinare online e ritirare in negozio.
Gli obiettivi dei touchpoint
Oggi non possiamo progettare un punto di contatto col pubblico senza pensare e prevedere le possibilità di prosecuzione del contatto. Caso che adoro sono gli esempi dati dal marketing di moltissimi brand, il più famoso è sicuramente Coca Cola, che spesso prevedono dei QR Code sulle lattine per partecipare a concorsi online o per accedere a dei giochi. Un ottimo modo per far sì che l’esperienza del cliente vada oltre il semplice consumo della lattina, no?
Un touchpoint può avere lo scopo di far sapere che il brand esiste, intrattenere, educare, convincere o ispirare.
L’importanza della Customer Journey Map
Per questo tengo sempre a sottolineare nei nostri corsi di social media, che definire la buyer persona è la cosa più preziosa per comunicare sui canali social.
Per esempio, la persona a cui ti rivolgi può avere la necessità/il desiderio di rimanere aggiornato e passa il tempo in metro a leggere notizie su Flipboard, quindi questo potrebbe essere un buon posto dove fargli trovare un tuo contenuto o una tua pubblicità.
Consigli per iniziare a delineare meglio i tuoi touchpoint
Se vuoi, puoi iniziare a prendere come spunto questo schema per capire meglio la dinamica di come costruire il viaggio del tuo cliente.
Ogni brand dovrebbe provare a completare questo schema, per aver un’idea più precisa di dove incontra il proprio pubblico e degli obiettivi dei diversi punti di contatto.
Ad esempio, uno spot televisivo di 30 secondi può raggiungere un vasto pubblico, ma in realtà non crea alcun valore diretto, mentre un gruppo di utenti LEGO locale raggiunge un pubblico ristretto, ma crea una community forte che offre a tutte le persone coinvolte e all’azienda un grande valore di ritorno.
Il movimento auspicabile per noi è che il cliente passi dal quadrante in basso a sinistra (comunicazione su larga scala, non personalizzata), al quadrante in alto a destra, dove avviene la conversione, la comunicazione è più personale e c’è un rapporto diretto col cliente.
Scarica qui il modello della Touchpoint Matrix, iscrivendoti alla nostra Newsletter.
Una volta definiti i touchpoint da cui la tua buyer persona è stata raggiunta, cerca di analizzare quali sono quelli che hanno performato meglio.
Quale rende di più? Quale rende il mio brand più forte? Quali sono quelli meno efficaci e più critici?
Naturalmente ognuno avrà delle KPI che monitorerà. In ogni caso una delle strategie “basic” per capirlo e chiedere al cliente come vi ha trovato e tenere traccia di tutto (foglio .xls) per tirare le somme dopo il periodo di tempo necessario.
La verità ti farà male, lo sappiamo.
L’alternativa è postare un po’ a tentativi sui tuoi canali social e aspettare chissà quanto tempo (il tempo è denaro), che qualcuno ti contatti.
Per concludere, non partire dal domandarti se è meglio un post su un social piuttosto che su un altro o se promuovere una squadra o ancora se promuoversi con un volantino.
Non si tratta di “tradizionale” o “digitale”.
La scelta riguarda l’esperienza del tuo cliente.
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