Crolla l’engagement (che già stava crollando)

Seppur questa notizia possa sembrare un fulmine a ciel sereno, non è così.
E’ dal 2014 che chi gestisce pagine Facebook se ne rende conto: i post non sponsorizzati appaiono nel News feed sempre più difficilmente a favore di quelli promossi.
L’algoritmo del social network ha subito diversi cambiamenti negli anni e mentre qualche tempo fa, una volta pubblicato un contenuto, questo riusciva a raggiungere una buona percentuale di persone, da tre anni a questa parte, i numeri sono in pesante declino.

Dati i precedenti di Facebook, ci pare piuttosto lampante il nuovo tentativo del social di monetizzare ulteriormente ed il più possibile i post delle attività.

Ma la situazione che si prospetterà nel caso Facebook decida di introdurre questa novità globalmente sembra drammatica, soprattutto per i piccoli editori o comunque per chi ha un piccolo sito a cui vi si arriva spesso tramite social.

Filip Struhárik, giornalista slovacco del Dennik N (giornale slovacco), è al momento molto attivo su Twitter nel documentare gli sviluppi generati da questi test. Uno degli effetti più evidenti è sicuramente il crollo a picco della portata organica dei post gratuiti dal giorno in cui è stato attivato il test a domenica scorsa.

Il giornalista slovacco mette l’accento anche su un’altra importante questione, importante più sul piano etico che su quello commerciale.

Si chiede (ed ha chiesto direttamente anche a Facebook), se per un cambiamento simile, si sia consultato con qualcuno prima. E poi ancora perché proprio questi 6 paesi? Perché non si sono domandati quale sia il trade-off tra ciò che apprendono delle preferenze degli utenti e gli effetti provocati sulla comunicazione di un’impresa? Ma ancora nessuna risposta.

Facebook comunque avverte che è per ora un test, che non è sicuro che questo cambiamento avverrà e che nel caso, potrebbe non avvenire a livello globale.